Sony RX100 VII: la compatta tuttofare che nel 2025 non ha ancora trovato una vera erede

Quando la Sony RX100 VII è uscita nel 2019, il mercato delle compatte “serie” stava già andando verso il tramonto. Gli smartphone avevano vinto la guerra del “porto sempre con me”, le aziende iniziavano a tagliare modelli e a puntare tutto su mirrorless full frame, sensori enormi, 8K, mille profili log.

In mezzo a questo rumore, Sony ha fatto una cosa un po’ folle:
ha preso il sensore stacked da 1", l’autofocus della Alpha 9, uno zoom 24–200mm f/2.8–4.5 Zeiss, 4K stabilizzato, mirino elettronico a scomparsa, schermo ribaltabile, ingresso microfono… e ha infilato tutto in una fotocamera che entra nella tasca dei jeans.

Da allora non è più uscita una RX100 VIII, la serie si è fermata qui.

Nel frattempo sono arrivati smartphone assurdi per qualità, mirrorless leggerissime, obiettivi compatti. Eppure, ogni volta che qualcuno mi chiede una camera tuttofare da viaggio, tascabile ma seria, la RX100 VII torna sempre fuori. Ha qualcosa addosso, un’aura difficile da spiegare: non è nuova, non è economica, non è “perfetta”… ma ti guarda da uno scaffale (o da un annuncio sull’usato) e sembra dirti: “Vuoi una sola fotocamera con cui fare foto e video seri, ovunque, senza portarti mezzo studio sulle spalle? Io ci sono ancora.”

È una fotocamera che appartiene a un’altra epoca, ma che nel 2025 ha ancora più senso di quando è uscita. Perché di compatte così non se ne fanno più:
– sensore più grande di uno smartphone,
– zoom vero, lungo,
– autofocus da macchina sportiva,
– 4K stabilizzato,
– mirino vero,
– ingresso microfono,
– e tutto questo in 300 grammi scarsi.

Non è la più nitida del mondo, non è la regina del low light e oggettivamente costa tanto rispetto a molte mirrorless entry-level. Ma è una di quelle macchine che ti fa venire voglia di uscire di casa senza pensarci troppo. È divertente. È “cool”. Ti ricorda che la fotografia è anche libertà di muoversi, di osservare, di reagire al volo, non solo di confrontare crop al 200% sul monitor.

In questo articolo te la racconto come piace a me:
non come una lista di specifiche, ma come strumento reale per chi viaggia, fa street, vlogga e vuole una fotocamera che faccia praticamente tutto, ovunque.

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Chi sono e perché ti sto parlando di questa compatta

Se è la prima volta che finisci sul mio blog: io sono Walter Stolfi, vivo con una fotocamera addosso e appena posso viaggio con uno zaino in spalla tra Asia, Europa e sud Italia [ scopri di più su di me ]. Mi muovo tra street photography e fotografia di viaggio, video, racconti: mercati, treni notturni, vicoli, città che non conosco ancora ma in cui mi sento subito a casa.

Negli anni ho portato in viaggio di tutto:
– full frame con zoom e fissi luminosi,
– mirrorless APS-C “compatte”,
– Ricoh in tasca,
– iPhone appeso ovunque.

Ogni volta mi ritrovo allo stesso bivio: quale fotocamera e obiettivi porto?

Quando hai al collo una macchina grossa, con obiettivo gigante, ti senti più osservato, finisci per pensare troppo. Cambi lente, controlli mille impostazioni, ti chiedi se “vale la pena” scattare quella foto. E a volte, mentre pensi, il momento è già andato.

Una fotocamera come la RX100 VII gioca su questo piano:
ti dà potenza e flessibilità da sistema serio, ma in un corpo che sparisce in tasca. Ti permette di fare street senza attirare attenzione e di zoomare a 200mm un secondo dopo, senza cambiare nulla. È il tipo di camera che potrei tranquillamente buttare nello zaino “giusto in caso”, sapendo che, se succede qualcosa di interessante, non mi troverà impreparato.

Questo è il motivo per cui, nonostante l’età, oggi ha ancora senso parlarne. Non perché sia l’ultimo gadget uscito, ma perché in un mondo in cui tutto diventa complicato e ingombrante, lei ti dice:
“Vuoi solo fotografare e raccontare? Andiamo.”

 

Risorse utili per crescere (e sfruttarla al massimo)

Se vuoi andare oltre il “metto la camera in Auto e vediamo che succede”, sul sito trovi anche:

  • Corso di Fotografia Base + Street
    Per imparare a controllare luce, composizione e tempismo, perfetto se vuoi usare una compatta come la RX100 VII in strada e in viaggio con più consapevolezza.

  • Guida alla Fotografia di Viaggio (PDF)
    Come costruire storie, scegliere i momenti giusti e lavorare con attrezzatura leggera, senza rinunciare alla qualità.

  • Preset Lightroom
    Pacchetti pensati per dare coerenza ai colori quando mescoli file di compatta, mirrorless e smartphone.

Sono le stesse risorse che uso e aggiorno nel mio lavoro quotidiano tra viaggi, clienti e contenuti per YouTube.

 

Sony RX100 VII in breve: cosa hai davvero in tasca

Facciamo prima un quadro mentale, così capisci dove si posiziona questa fotocamera.

Specifiche chiave:

  • Sensore: 1" stacked Exmor RS da 20,1 MP

  • Obiettivo: 24–200mm equivalente, f/2.8–4.5, Zeiss Vario-Sonnar T*

  • Autofocus: 357 punti a rilevamento di fase + 425 a contrasto, Real-time Tracking, Real-time Eye AF su foto e video

  • Raffica: fino a 20 fps senza blackout con AF/AE continuo

  • Video: 4K oversampled (da 5,5K), stabilizzato, profili avanzati, ingresso microfono

  • Schermo: 3" ribaltabile verso l’alto (selfie/vlog)

  • Mirino: EVF pop-up da 2,36M punti

  • Peso: circa 300 g con batteria

  • Anno di uscita: 2019

Tradotto: è una compatta premium pensata per chi vuole una fotocamera da portare sempre con sé, ma non vuole scendere al livello “punta e scatta da supermercato”.

 

Il vero motivo per cui la RX100 VII affascina ancora: è semplicemente potente… e divertente

Tutta la magia della RX100 VII, secondo me, sta in una cosa che ci dimentichiamo spesso quando parliamo di fotocamere:
è una macchina che ti fa venire voglia di usarla, anche quando non devi.

Non è la più nuova, non è la più performante sulla carta, non è quella “razionalmente giusta” se guardi prezzo vs specifiche.
Eppure se la tieni in mano per un po’, succedono un paio di cose strane:

  • inizi a infilarla in tasca anche quando esci “solo a fare due passi”,

  • smetti di chiederti se hai portato l’ottica giusta, tanto hai dal 24 al 200mm,

  • ti ritrovi a scattare dettagli che con una macchina grande non avresti mai fatto, perché ti saresti sentito troppo “invadente”.

È una fotocamera seria che però non si prende troppo sul serio.
Ti dà autofocus da macchina sportiva, zoom folle per le dimensioni che ha, 4K stabilizzato, mirino, tutto quello che serve per lavorare. Però resta piccola, quasi anonima. Non ti fa entrare in modalità “produzione”, ti tiene in modalità “gioco”.

Ed è proprio qui che capisci perché, ancora oggi, tanti fotografi ci si affezionano:

  • perché ti libera la testa: niente zaino pieno di vetri, niente scelte infinite su che lente montare;

  • perché rende la strada, il viaggio, il quotidiano più leggeri: te la dimentichi addosso, ma quando serve c’è;

  • perché ti permette di sperimentare focali lunghe in street e in viaggio senza la paranoia del mega teleobiettivo che ti spara addosso tutti gli sguardi.

È quasi una piccola contraddizione:
è costosa per essere una compatta e allo stesso tempo è una delle poche fotocamere che ti fa tornare a fotografare “come quando non avevi niente da dimostrare a nessuno”.

Non devi usarla per lavori enormi, non devi giustificarla con grafici e test: la prendi, esci e scatti.
Se una macchina, oggi, riesce ancora a farti questo effetto, forse ha davvero qualcosa in più rispetto alle altre.

 

Portabilità estrema: come cambia il modo in cui fotografi

La cosa che ti colpisce subito non è la scheda tecnica, è il fatto che sparisce in tasca.

300 grammi. Corpo minuscolo. Nessun obiettivo sporgente da proteggere.
La infili nella tasca della giacca, del bomber, in una borsa a tracolla già piena di altre cose, e ti dimentichi quasi di averla con te.

Questa semplicità cambia tutto:

  • esci di casa “solo per fare un giro” e ti ritrovi a fare street senza averlo programmato;

  • in viaggio puoi tenerla sempre a portata di mano mentre lo zaino sta in hotel;

  • se stai facendo un trekking e hai già lo zaino pieno, lo spazio mentale e fisico che occupa è minimo.

Meno peso = più spontaneità.
Più spontaneità = più foto vere, meno foto “costruite” solo perché “ho portato la macchina, ora devo usarla”.

È la fotocamera che non ti costringe mai a scegliere tra viverla e portarla.

 

Lo zoom 24–200mm: una sola lente per mille situazioni

L’altra cosa che rende la RX100 VII unica è lo zoom 24–200mm equivalente. In un corpo così piccolo è quasi surreale avere questo range.

Cosa significa nella pratica?

  • 24mm:
    perfetto per paesaggi, vicoli stretti, interni, scene di città ampie, ambienti di viaggio.

  • 35–50mm:
    lo “sweet spot” per street e storytelling. Puoi stare abbastanza vicino da sentire la scena, ma senza ficcarti in faccia alle persone.

  • 85–135mm:
    ottimo per ritratti ambientati, dettagli di architettura, isolare una persona in mezzo al caos.

  • 200mm:
    qui diventa quasi un piccolo “cannone” da tasca. Dettagli lontani, compressioni creative, street “da osservatore” senza entrare nella scena. È anche un mondo interessante per foto più astratte, grafismi, linee, geometrie.

Non è uno zoom “luminosissimo” (si parte da f/2.8 e si arriva a f/4.5), e questa è una delle sue principali limitazioni, soprattutto in interni o di notte. Ma in cambio hai una versatilità folle senza mai cambiare obiettivo.

È la classica lente che ti permette di raccontare un’intera giornata di viaggio:
dal wide aperto in una piazza appena arrivi, al dettaglio di un viso illuminato da un neon dall’altra parte della strada, qualche ora dopo.

 

Sensore da 1" stacked e qualità d’immagine

Qui bisogna essere onesti: il sensore da 1" non è un full frame e non ha la stessa profondità, gamma dinamica e pulizia ad alti ISO di una mirrorless moderna. Ma è molto più grande di quello del tuo smartphone, e questo si vede.

Cosa puoi aspettarti davvero:

  • In buona luce la RX100 VII produce file molto puliti, con ottimo dettaglio e colori piacevoli. Se scatti in RAW hai margine per recuperare luci e ombre senza distruggere il file.

  • In luce mista o al tramonto, se non sali troppo con gli ISO, ti porti a casa immagini più che utilizzabili per stampe medio-piccole, portfolio online, Instagram, blog.

  • In low light serio (interni bui, notte, concerti) emergono i limiti:
    – più rumore,
    – meno margine di recupero,
    – necessità di stare attento ai tempi per non avere micromosso.

Se arrivi da un full frame ti accorgerai della differenza.
Se arrivi da uno smartphone, invece, ti sembrerà di avere finalmente dei file che puoi lavorare davvero in post, soprattutto quando usi focali lunghe dove il telefono va in crisi.

La cosa importante è ricordarsi che questa fotocamera esiste per essere portata sempre, non per sostituire una Z8, una R5 o una A7R V. È un compromesso molto intelligente tra portabilità e qualità.

 

Autofocus e raffica: una piccola macchina con riflessi da sportiva

L’autofocus è uno dei motivi per cui la RX100 VII, ancora oggi, viene considerata una delle compatte più “serie” in circolazione.

Hai:

  • Real-time Eye AF su persone (e animali);

  • Real-time Tracking che incolla la messa a fuoco al soggetto, anche se si muove in modo imprevedibile;

  • 20 fps senza blackout con AF/AE continuo, quindi vedi sempre la scena mentre scatti in raffica;

  • lettura del sensore velocissima, con poco rolling shutter.

Cosa significa per chi viaggia e fa street?

  • bambini che corrono in piazza,

  • persone che attraversano una strada,

  • scooter, biciclette, scene veloci in città:

la macchina aggancia e non molla.
Tu puoi concentrarti su tempismo e composizione, non sul “sarà a fuoco o no?”.

Per questo la RX100 VII è spesso consigliata come “camera da famiglia” o da viaggio per chi vuole zero scuse: se la foto è venuta male, non è per colpa dell’autofocus.

 

Video, vlog e contenuti per i social

Qui si gioca una parte importante della sua aura da “camera tuttofare”.

La RX100 VII registra in 4K oversampled dal sensore 1", con stabilizzazione elettronica + ottica che la rende molto usabile a mano libera. Hai la possibilità di:

  • vloggare con lo schermo ribaltabile verso l’alto,

  • usare un microfono esterno grazie all’ingresso mic laterale,

  • sfruttare l’autofocus con face/eye detection anche in video,

  • fare slow motion in Full HD.

Per un creator che viaggia leggero, questo significa:

  • vlog di viaggio interi con una sola compatta,

  • B-roll, dettagli, POV, riprese al volo mentre cammini,

  • clip verticali e orizzontali da usare su YouTube, Reels, Shorts.

Ci sono però dei limiti da considerare:

  • niente ND filter integrato: se vuoi mantenere tempi “cinematici” (1/50 – 1/60) in pieno sole, devi usare ND esterni;

  • il sensore da 1" e lo zoom non luminosissimo non la rendono regina della notte in video;

  • non è una camera pensata per rig complessi, luci, audio professionale multitraccia, ecc.

Ma come camera da viaggio/vlog da portare sempre con te, è un compromesso pazzesco tra qualità e portabilità.

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Ergonomia, mirino e comandi: piccola, sì, ma non giocattolo

A vederla sembra quasi una compatta “da turisti”. In realtà, quando inizi a usarla, ti accorgi che è una Sony in pieno: tanta roba dentro, menù densissimi, mille opzioni di personalizzazione.

Punti che secondo me fanno la differenza:

  • Mirino pop-up:
    il piccolo EVF esce dal corpo e ti permette di comporre in pieno sole senza impazzire con il display. È più utile di quanto sembri sulla carta.

  • Schermo ribaltabile:
    perfetto per vloggare, ma anche per scattare dal basso o sopra le teste in mezzo alla folla.

  • Tasti piccoli ma personalizzabili:
    di base i comandi sono minuscoli (se hai mani grandi dovrai farci amicizia), ma puoi mappare le funzioni che usi di più su tasti dedicati, Fn menu e My Menu.

  • Corpo liscio:
    è un po’ scivoloso. Io la vedo bene con un piccolo grip aggiuntivo o una mezza custodia per migliorare la presa.

È una fotocamera che premia chi si prende mezz’ora per configurarla bene all’inizio e poi la usa in modo istintivo, senza stare ogni volta a entrare nei menù.

 

Autonomia e vita sul campo

La batteria non è infinita. I dati ufficiali parlano di circa 240–260 scatti a seconda che tu usi EVF o LCD, ma come sempre queste stime CIPA non raccontano tutta la storia.

Nel mondo reale:

  • se scatti “a singhiozzo” durante la giornata, tra foto e qualche clip video, una batteria ti porta a sera se non esageri;

  • se la usi pesantemente in 4K, raffica e AF continuo, io considererei almeno una seconda batteria o una powerbank da usare in pausa pranzo.

La cosa positiva è che si ricarica via USB, quindi in viaggio puoi attaccarla a un powerbank come faresti con il telefono.

Non è una macchina pensata per 12 ore di lavoro continuativo su set. Ma per una giornata di viaggio, street, esplorazione… con poca organizzazione ti segue senza drammi.

 

Differenze con le RX100 precedenti (e perché ha senso proprio la VII)

La serie RX100 è lunga, e può creare confusione. Riassumendo:

  • i primi modelli (RX100, II, III, IV, V) avevano zoom più corto ma più luminoso (24–70mm circa f/1.8–2.8);

  • con la RX100 VI arriva lo zoom 24–200mm f/2.8–4.5, pensato per i viaggiatori, ma con un AF ancora meno raffinato della VII;

  • la RX100 VII prende il 24–200mm e ci mette sopra:
    – il nuovo sensore stacked più veloce,
    – AF con Real-time Tracking ed Eye AF migliorato,
    – ingresso microfono,
    – miglioramenti lato video e stabilizzazione.

Quindi:

  • Se fai molta low light e ti interessa più la luminosità che la versatilità, una RX100 III/IV/V potrebbe ancora avere senso.

  • Se vuoi una sola fotocamera da viaggio che faccia tutto, oggi la VII è quella più completa: tele lungo, AF migliore, video più evoluto, mic in.

Il motivo per cui ha ancora quest’aura è proprio questo mix: è l’ultima della serie, quella dove Sony ha messo dentro tutto quello che poteva senza cambiare formato.

 

A cosa serve davvero la RX100 VII

In pratica, la vedo perfetta per:

  • Viaggiatori leggeri
    Zaino, trolley, treni, metro, mercati, città nuove ogni tre giorni: una camera che entra in tasca e copre 24–200mm ti permette di raccontare un viaggio intero senza cambiare obiettivo.

  • Street photography “ibrida”
    Puoi fare street classica a 35–50mm, ma anche divertirti con compressioni a 135–200mm, scattando da più lontano, creando immagini più grafiche, quasi astratte.

  • Creator e vlogger
    Se hai un canale YouTube o fai contenuti per social, è un’ottima B-cam o anche A-cam se il tuo stile è agile, documentaristico, spontaneo.

  • Genitori e vita quotidiana
    Bambini, sport, recite, momenti di famiglia: l’AF e la raffica ti permettono di “non perderti il momento” senza portare una reflex con 70–200 f/2.8.

Non la vedo invece come macchina ideale per:

  • chi vuole sfocato estremo e “cinema” a tutti i costi;

  • chi lavora quasi solo in notturna o in interni bui;

  • chi vuole un sistema da studio con ottiche intercambiabili.

 

A chi la consiglio (e a chi no)

La consiglio se:

  • arrivi dallo smartphone e vuoi una vera fotocamera da portare sempre con te, senza entrare nel tunnel di corpi + ottiche;

  • hai già un sistema “serio” (full frame, APS-C) ma vuoi una compatta premium che ti accompagni quando non hai voglia di usare il setup principale;

  • viaggi spesso, vuoi fotografare e vloggare, ma non vuoi riempire lo zaino di attrezzatura;

  • ti piace l’idea di una fotocamera che ti faccia venire voglia di uscire e scattare, più che di confrontare grafici MTF.

La sconsiglio se:

  • vuoi la massima qualità possibile in low light e stampi spesso in grande formato;

  • sei fissato con il bokeh e vuoi sfocati “da cinema” a ogni costo;

  • con lo stesso budget preferisci investire in una mirrorless APS-C con 1–2 ottiche, perché ti interessa di più costruire un sistema.

 

Pro e Contro della Sony RX100 VII

Pro

  • Compatta davvero tascabile, ma con anima da fotocamera seria

  • Zoom 24–200mm super versatile per viaggio, street, famiglia

  • Autofocus velocissimo, tracking e Eye AF al livello delle mirrorless Sony

  • 4K stabilizzato, ingresso microfono, schermo ribaltabile: ottima per vlog e contenuti

  • Mirino elettronico pop-up utile in viaggio e in pieno sole

  • Buona qualità d’immagine in luce medio-buona, con RAW lavorabili

  • Ricarica via USB: perfetta in combinazione con powerbank

Contro

  • Obiettivo non luminosissimo: in low light i limiti del sensore da 1" si sentono

  • Corpo liscio e comandi piccoli: non è comodissima se hai mani grandi

  • Menù Sony: potenti ma densi, serve tempo per cucirla addosso

  • Niente ND integrato per il video in pieno sole

  • Prezzo ancora alto, soprattutto rispetto a alcune mirrorless APS-C entry-level

 

FAQ sulla Sony RX100 VII

La Sony RX100 VII ha ancora senso nel 2025 rispetto agli smartphone top di gamma?
Sì, se ti interessa davvero fotografare. Gli smartphone oggi sono incredibili, ma lavorano tantissimo di software. La RX100 VII ti dà uno zoom reale 24–200mm, un sensore più grande, RAW veri e un controllo più preciso di tempi, diaframmi e messa a fuoco. Per chi ama la fotografia come processo, è ancora un’altra esperienza.

Posso usarla come unica fotocamera per un viaggio importante?
Dipende dal tuo stile. Se sei abituato a cambiare ottiche e lavorare con full frame, la sentirai come un compromesso. Ma se vuoi viaggiare leggero, raccontare la tua esperienza con foto e video, senza pensare troppo all’attrezzatura, sì: può essere tranquillamente la tua unica camera.

È abbastanza buona per YouTube e vlog seri?
Per un canale documentaristico, di viaggio o lifestyle, assolutamente sì. 4K pulito, stabilizzazione, schermo ribaltabile e ingresso microfono la rendono una camera più che sufficiente per contenuti di qualità, specialmente se li combini con una buona storia e un audio curato.

Meglio RX100 VII o una mirrorless APS-C con uno zoom base?
Se accetti di portare una borsa dedicata, una mirrorless APS-C ti darà più margine in low light, più possibilità di crescita e un mirino/impugnatura migliori. La RX100 VII vince se per te la priorità totale è portabilità + versatilità in un corpo unico. È la classica scelta cuore vs cervello.

Vale la pena rispetto alla RX100 VI?
La VI ha lo stesso zoom 24–200mm, ma la VII porta:
– AF più avanzato (Real-time Tracking ed Eye AF migliorati),
– funzioni video più complete,
– ingresso microfono,
– miglioramenti generali di usabilità.
Se trovi una VII a una differenza di prezzo sensata, io andrei diretto sulla VII.

 

Conclusioni: ha ancora senso comprare una Sony RX100 VII oggi?

La RX100 VII non è la fotocamera più nuova, non è la più economica, non è quella che ti fa vincere la guerra del “miglior file del mondo”.
Ma è una di quelle macchine che, una volta che inizi a usarla, fa una cosa semplicissima e rarissima:

ti fa venire voglia di uscire, senza un motivo preciso, solo per scattare.

È una compatta che racchiude:

  • uno zoom che va dal reportage al dettaglio lontano,

  • un autofocus che non ti tradisce,

  • video più che seri per chi crea contenuti,

  • un corpo che scompare nella tasca.

In un mondo in cui siamo tutti ossessionati dal “prossimo upgrade”, lei è la prova che alcune fotocamere non hanno bisogno di un Mark II per continuare ad avere senso. Hanno bisogno solo di qualcuno che le porti fuori di casa.

Se ti riconosci in questo modo di vivere la fotografia – leggero, curioso, sempre in movimento – la RX100 VII può essere quel pezzo di attrezzatura che non vuoi più lasciare indietro.

 

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