MacBook Pro M5: il portatile che ogni creator vorrebbe davvero usare
Perché il MacBook è “la mia scrivania portatile”
Per il mio lavoro il MacBook Pro è sempre stato lo strumento che tiene insieme tutto: montaggio video dei miei viaggi, editing RAW in Lightroom, scrittura degli articoli, mini-lavori di grafica, gestione del blog e del mio sito web, fino ai tool web tipo Adobe Express. L’iPad lo amo per studiare e buttare giù idee, ma quando devo fare sul serio, il Mac è la base operativa. L’ecosistema Apple fa il resto: AirDrop con l’iPhone, Handoff per riprendere gli appunti, libreria Foto condivisa, preset che viaggiano su tutti i dispositivi.
Oggi parliamo del nuovo MacBook Pro 14" con chip M5: cosa cambia davvero, per chi ha senso e dove sta il salto rispetto ai modelli precedenti.
Chi sono e perché fidarti di questa recensione
Sono Walter Stolfi un fotografo e content creator che vive di immagini e storie [ scopri di più su di me ]. Passo le giornate tra strada, aeroporti, stazioni e studio con timeline piene di clip 4K, centinaia di RAW di street/viaggio e bozze di articoli da pubblicare. Un computer per me non è un feticcio: è uno strumento di lavoro.
In questa recensione ti dico cosa cambia sul campo: importare una giornata di scatti senza perdere tempo, esportare un vlog prima di un volo, color-grade leggero in mobilità, usare l’AI in locale senza mandare i tuoi file sensibili in cloud. Se cerchi piroette tecniche, non è questo l’articolo. Se cerchi risposte reali da creator a creator, sei nel posto giusto.
Cosa c’è di nuovo nel MacBook Pro M5
La scocca resta quella “classica” degli ultimi Pro da 14": solida, ben bilanciata, con porte vere (3 Thunderbolt 4/USB-C, HDMI 2.1, SDXC, jack 3,5 mm, MagSafe 3). Il display è ancora il Liquid Retina XDR da 14,2", con opzione nano-texture antiriflesso: per chi edita in situazioni con molta luce o studi con faretti è una benedizione. Dentro però cambia il motore: chip M5 con CPU 10-core e nuova GPU 10-core pensata anche per l’AI (acceleratori neurali direttamente nei core grafici). Tradotto: app più reattive, grafica e 3D molto più veloci, e soprattutto AI on-device che finalmente ha senso.
Apple dichiara fino a 24 ore di autonomia e SSD più rapido (configurabile fino a 4 TB): quando importi RAW o apri progetti video pesanti, lo senti eccome.
Prezzo in Italia da 1.849 €, disponibilità dal 22 ottobre 2025.
Le differenze con M1, M2, M3, M4: quando il salto si sente davvero
Se arrivi da M1 o M2, è notte e giorno: tempi di export, rendering leggero, denoise AI, upscaling, tutto scorre con più disinvoltura. Da M3/M4 il discorso è più sottile: l’incremento CPU è evolutivo, ma la GPU e l’AI fanno il vero “wow moment”. Sui carichi 3D e nei task che usano l’AI (selezioni complesse in Photoshop, Topaz, trascrizioni e riassunti lunghi, modelli LLM in locale) il guadagno è evidente. Le recensioni di settore confermano boost grafico e AI tali da avvicinarsi o superare, in scenari precisi, vecchi “Pro/Max” di generazioni recenti.
A chi è destinato
Lo vedo perfetto per creator, fotografi, videomaker, studenti di design/architettura, sviluppatori e per chi lavora spesso in mobilità. Se fai vlog 4K, monti clip con LUT rapide, esporti reel, editi RAW in lotti da 300 file e usi strumenti AI per accelerare il flusso (sottotitoli, traduzioni, riassunti, pulizia audio), questo è il portatile che “tiene botta” anche lontano dalla presa di corrente. Se fai cinema pesante o 3D spinto ogni giorno, allora ha senso guardare a Pro/Max — ma per il 90% dei creator il 14" M5 è l’equilibrio.
CORSI DI FOTOGRAFIA
Se vuoi trasformare il MacBook in uno studio tascabile, qui trovi un metodo pratico dallo scatto al risultato: settaggi essenziali, lettura della luce, ritmo in strada, selezione dei RAW e sviluppo in Lightroom su Mac.
Corso Base + Street Photography: Niente teoria infinita: un flusso semplice e replicabile per portare a casa immagini migliori e pubblicarle con sicurezza.
Display, audio e tastiera: perché si lavora meglio (non solo “più veloce”)
Il pannello XDR rimane uno standard per chi impagina, colora e verifica luci/ombre con coerenza; i 120 Hz fanno la differenza su timeline e scroll. La Magic Keyboard è affidabile, il trackpad resta il riferimento: montare senza mouse non è un sacrificio. Gli altoparlanti a sei vie e i microfoni “studio” sono più che sufficienti per rough-cut e call. Se lavori in ambienti riflettenti, la nano-texture riduce i riflessi senza impastare il testo: stanca meno gli occhi, ci si concentra di più.
Prestazioni e AI, in pratica: cosa cambia nel mio flusso
Due esempi da vita vera:
Import/Selezione/Edit: scarico una giornata di file Raw e file video, selezione in Lightroom e Premiere Pro con anteprime veloci, maschere AI che non imballano, esportazione per blog e social più rapida grazie all’SSD più scattante e alla nuova GPU.
Vlog “snello” in viaggio: taglio 4K con titoli, una LUT leggera, riduzione rumore AI sull’audio, sottotitoli generati in locale. La macchina resta reattiva anche a batteria, senza “strozzarsi”.
Apple parla di AI fino a 3,5x più veloce del M4 e salti grafici notevoli; le testate tech confermano il boost soprattutto su 3D/AI. La sostanza è che certe cose ora le fai on-device in tempi umani, senza buttare dati sensibili nel cloud.
Specifiche chiave (spiegate semplice)
Le recensioni serie sottolineano esattamente ciò che ho percepito: salto enorme su grafica e AI rispetto alla generazione precedente, storage più veloce e un design che non cambia perché… funziona. In altre parole: evoluzione mirata dove serve davvero a chi lo usa per lavorare.
La base parte con CPU 10-core, GPU 10-core, Neural Engine 16-core, 16 GB di memoria unificata e 512 GB di SSD; si può salire di RAM (24/32 GB) e fino a 4 TB di archiviazione.
Porte: 3 Thunderbolt 4, HDMI 2.1, SDXC, jack e MagSafe 3.
In confezione c’è il caricatore USB-C da 70 W e il cavo MagSafe (con M5).
Autonomia dichiarata fino a 24 ore.
Perché acquistare il MacBook Pro M5 (e quando non farlo)
Se guadagni tempo ogni giorno, il computer si ripaga da solo. Qui guadagni in fluidità, silenzio, autonomia, e soprattutto AI locale che sblocca pezzi di flusso: tradurre al volo le interviste, riassumere trascrizioni lunghe, pulire audio con un click, generare varianti grafiche di bozze senza aprire mille servizi web.
Non comprarlo se il tuo uso è solo navigazione/office: in quel caso un MacBook Air recente ti farà risparmiare e farai le stesse cose.
Prezzo e configurazioni: quale prendere in base al tuo lavoro
MacBook Pro 14" – M5, 16GB/512GB
È l’ingresso “serio” nel mondo Pro: va benissimo per chi fa fotografia + contenuti web/social e monta vlog leggeri in 4K con LUT semplici. Lightroom gira fluido, le maschere AI e la pulizia audio non mettono in crisi la macchina.
Il limite qui è lo spazio: 512GB si riempiono in fretta se lavori con RAW e clip 4K; valuta un SSD esterno veloce o sali di taglio. Consiglio “da strada”: se viaggi spesso e scarichi le schede la sera, 1TB ti fa stare più tranquillo.
MacBook Pro 14" – M5, 16GB/1TB
È il mio “equilibrio” per tanti creator ibridi foto+video: import veloci, anteprime scattanti, timeline 4K con qualche effetto e AI on-device per trascrizioni/riassunti senza appoggiarsi al cloud. 1TB è la soglia giusta per cataloghi Lightroom + progetti video in corso.
I 16GB bastano se non apri troppi software pesanti insieme; se fai Topaz/Photoshop/Premiere in contemporanea, guarda il modello sotto.
MacBook Pro 14" – M5, 24GB/1TB
È lo sweet spot per chi edita 4K tutti i giorni, usa spesso strumenti AI (denoise, upscaling, traduzioni lunghe) e tiene molte app aperte. I 24GB danno respiro al multitasking creativo e ai modelli locali più pesanti; resta super portatile con la stessa autonomia e silenziosità.
Se il tuo flusso è “scarica–seleziona–edita–esporta–pubblica” in mobilità, è il taglio che ti toglie pensieri.
MacBook Pro 16"
E se ti serve lo schermo grande? (16")
Il 16" non è con M5: monta M4 Pro/M4 Max. Lo consiglierei solo se ti serve area di lavoro maggiore, GPU più spinta, Thunderbolt 5 e lavori su color grading serio/3D o su set multi-monitor in studio. È un altro “campionato”: più ingombro, più potenza grafica.
Scelte rapide (memoria e storage)
Se fai soprattutto foto, scrivi e monti vlog snelli: 16GB + 1TB.
Se fai foto+video regolari con AI locale e progetti 4K più “pieni”: 24GB + 1TB (il mio consiglio).
Se resti sul 512GB, abbina un SSD NVMe USB-C affidabile per i progetti attivi.
FAQ Domande frequenti su Macbook Pro M5
Il caricatore è incluso?
Sì: nella confezione M5 ci sono alimentatore USB-C 70 W e cavo USB-C ⇄ MagSafe 3.
Posso montare vlog 4K con LUT e un po’ di effetti?
Sì, ed è qui che M5 si sente. Timeline più scorrevole e export più costanti anche a batteria.
Il display è “giusto” per fotografia?
È un XDR luminoso, ampia gamma P3 e ottima omogeneità. Per lavori color-critical finali, resta consigliato un monitor esterno calibrato; in mobilità questo pannello è tra i migliori.
Che differenza fa la nano-texture?
Riduce i riflessi senza impastare i dettagli: utile in ambienti con luci difficili e per sessioni lunghe.
Quanta RAM scegliere?
Per foto+video+AI leggera, 16 GB è lo sweet spot. Se apri modelli più pesanti o fai 3D, valuta 24 GB.
Arrivo da M1: vale l’upgrade?
Sì, soprattutto per grafica/AI e gestione file pesanti. È il salto che “si sente” ogni giorno.
Gaming su Mac?
Non è una “macchina da gaming”, ma con i titoli supportati la nuova GPU regge meglio e l’HDR XDR aiuta.
Conclusione: il portatile “equilibrato” per chi crea
Il MacBook Pro M5 non cambia faccia: cambia ritmo. Se vivi di contenuti, il mix di schermo, porte, autonomia e soprattutto AI on-device ti fa lavorare più sereno e più veloce. Non è per tutti — e meno male. È per chi pubblica, consegna, esporta e deve fidarsi della propria macchina ogni giorno. Se ti ci rivedi, qui hai uno strumento che restituisce valore.
Continua a leggere
Se sei interessato a migliorare le tue abilità fotografiche, ti invito a dare un'occhiata alle risorse disponibili sul mio sito, come:
Corsi: Segui i miei Corsi di Fotografia partendo dalle basi fino alla Street Photography.
Guide Fotografiche: Per scegliere la giusta Fotocamera e Per raccontare storie con la Fotografia.
Preset di Lightroom: Ottimizzati per qualsiasi tipo di Fotocamera e Smartphone
Coaching online: Sessioni 1:1 Personalizzate in base al tuo stile e ai tuoi obiettivi.
Workshop: Un’esperienza dal vivo immersiva tra tecnica, racconto e condivisione.
Continua a seguire le mie avventure fotografiche e i racconti di viaggio sul BLOG, e non dimenticare di iscriverti al mio canale YouTube per supportare il mio lavoro e rimanere aggiornato sui prossimi contenuti. Insieme, possiamo scoprire il mondo, una fotografia alla volta.