iPad Pro M5: cosa cambia davvero, prezzi in Italia e quale scegliere (11" o 13")
Se devo studiare, ripassare appunti, fare post-produzione veloce e impaginare grafiche, l’iPad è diventato il mio compagno naturale. Negli ultimi anni l’ho sempre affiancato al Mac per i montaggi “seri”, ma oggi — con iPad Pro M5 — posso tagliare e rifinire video non troppo complessi, curare storie, storyboard e uscite social direttamente dal divano di casa o in una caffetteria di quartiere. La differenza non è solo la potenza: è la continuità dell’ecosistema. AirDrop, Libreria Foto, Note condivise, Handoff… tutto fluisce come se avessi un’unica macchina, ma in formato leggero. E questa generazione spinge proprio su ciò che serve ai creator: display attendibile, rete più solida, memoria più generosa, AI on-device che inizia davvero a incidere.
Chi sono e perchè uso iPad
Sono Walter Stolfi un Fotografo e Content Creator che usa la tecnologia come strumento per raccontare meglio le storie [ scopri di più su di me ].
In viaggio l’ iPad diventa taccuino, darkroom e mini sala di montaggio. Lavoro dove capita: treni notturni, panchine, camere con luce cattiva. In questi contesti, iPad Pro è il dispositivo che non mi tira mai fuori dal momento, ma mi permette di “chiudere” un’idea prima che svanisca. È questo che cerco da un attrezzo creativo: scomparire mentre spinge il mio lavoro un passo più in là.
Cosa cambia davvero rispetto ai modelli precedenti
l design è sempre quello: sottilissimo e solido. Le novità che contano si sentono mentre lavori:
Più velocità “vera”: i progetti si aprono più in fretta e l’export non ti fa perdere il momento. Se arrivi da M1 te ne accorgi subito: passare tra app, libreria foto, montaggio e browser è più “arioso”.
Più memoria “di respiro”: con 12/16 GB, puoi tenere aperti editing foto, timeline video, note e reference web senza che qualcosa “ansimi”. Tradotto: meno ricaricamenti, meno frustrazione.
Rete più affidabile: il nuovo Wi-Fi è come passare da una strada piena di semafori a una tangenziale libera. AirDrop di molte foto, hotspot e upload di video pesanti sono più stabili.
Monitor esterno fino a 120 Hz: se colleghi un display che supporta 120 Hz, la timeline scorre fluida come sul Mac. Non è un vezzo: significa fare scelte di montaggio più rapide.
A chi è destinato (e a chi no)
Se fai fotografia, grafica, illustrazione, montaggi rapidi per social e vuoi restare leggero, iPad Pro M5 è perfetto. È pensato per chi usa davvero Apple Pencil, tastiera e monitor esterno e non vuole perdere tempo tra mille passaggi.
Se invece vivi di color grading complesso, progetti multi-camera lunghi o software molto pesanti, il Mac resta la base e non può sostituirlo a pieno: l’iPad diventa l’estensione giusta per pre-montare, selezionare, revisionare e consegnare in mobilità.
Corsi di Fotografia
Hai un iPad e una fotocamera, ti mancano solo le basi solide per fare foto che restano.
Nel Corso Base metti solide fondamenta (esposizione, composizione, metodo semplice), nel Corso Street alleni occhio, ritmo ed etica per raccontare la città. Non serve cambiare attrezzatura: serve un metodo che funziona ovunque.
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Specifiche tecniche (tradotte in uso reale)
Schermo Ultra Retina XDR (OLED): i neri sono davvero neri e le luci “reggono” senza slavarsi. In pratica: quando controllo il contrasto di un video o decido se una foto è pronta per il web, vedo quello che vedranno gli utenti. Con l’opzione nanotexture (sui tagli alti) i riflessi calano: su set con faretti non mi specchio nel pannello. Il display Ultra Retina XDR con 1000 nit in SDR e HDR a schermo pieno, picchi fino a 1600 nit in HDR, contrasto 2.000.000:1.
Chip M5: vuol dire meno attese. Aprire un catalogo RAW da SSD, spostare clip ProRes, usare maschere intelligenti nelle app: tutto scorre. Non devi sapere quanti core ha: ti basta sentire che non ti blocca. Il chip M5 nei tagli base ha CPU 9‑core e nei tagli superiori passa a 10‑core.
Thunderbolt/USB 4: collego dischi veloci e monitor senza adattatori strani. Se arrivo in studio, attacco il cavo e lavoro sul grande schermo; se sono in viaggio, tutto sta in borsa.
Fotocamere e microfoni: servono per call pulite con il cliente e per scansioni rapide di documenti o moodboard. Non è una “camera principale”, ma come strumento di lavoro è comoda.
Perché acquistare (dal mio punto di vista)
Perché ti ridà tempo. Importi, selezioni, sistemi, esporti e condividi senza interrompere il flusso creativo. iPad Pro M5 si accende, aggancia Pencil, apre file su un SSD esterno e li sincronizza con il Mac Studio senza pensarci. Il nuovo N1 riduce quei micro‑attriti di connettività che ti fanno perdere minuti ogni giorno. Lo schermo è finalmente un riferimento attendibile per pre‑color e per selezioni precise.
Se vieni da M1 o da un iPad base, sentirai un salto netto in fluidità e affidabilità. Se hai già un iPad Pro M4 e non ti manca potenza, puoi aspettare: M5 non cambia le regole, le rende più scorrevoli. Ma se stai riorganizzando il tuo setup da creator “leggero” e vuoi un dispositivo che regga davvero l’editing mobile e la grafica con Pencil, è il momento di farlo.
“Cosa dicono le fonti” spiegato semplice
Le prove e gli annunci parlano di più potenza grafica, AI più veloce e rete nuova. Nella vita reale questo significa che il ray tracing (parola grossa) si traduce in anteprime più credibili nelle app 3D; l’AI più rapida si traduce in maschere, upscaling e correzioni che impiegano secondi invece di minuti; la rete nuova si traduce in AirDrop e upload che non saltano quando sei di corsa. Tutto qui: meno teoria, più lavoro fatto.
Consigli di acquisto
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– iPad Pro M5 13" 1 TB con vetro nanotexture: scelta “pro‑display” se lavori spesso sotto luci forti e vuoi più spazio di canvas. [Acquista su Amazon ]
– Apple Pencil Pro: indispensabile per post‑produzione selettiva su Lightroom/Photoshop e sketch rapidi di layout. [ Acquista su Amazon ]
– Magic Keyboard: quando devo scrivere articoli lunghi, l’iPad si trasforma in piccolo laptop; il trackpad con feedback aptico fa la differenza. [ Acquista su Amazon ]
FAQ Domande frequenti su iPad Pro M5
iPad Pro M5: vale l’upgrade da M1/M2?
Sì per foto/grafica/montaggi rapidi: più fluidità, AI più veloce, rete più stabile. Se usi l’iPad solo per streaming e app semplici, puoi aspettare.
iPad Pro M5 vs M4: cosa cambia davvero?
Più memoria di base, rete N1 (Wi-Fi 7), storage più rapido e supporto 120 Hz sui monitor esterni. Se M4 non ti limita, l’upgrade è opzionale.
Meglio iPad Pro M5 11" o 13"?
11" per mobilità e uso con Pencil; 13" se fai grafica/impaginazione e vuoi più canvas o lavori spesso con tastiera.
La nanotexture serve?
Sì sotto luci dure (set, vetrine, lampade): riduce riflessi senza perdere dettaglio. Se lavori indoor “morbido”, il vetro standard va bene.
Quanta memoria scegliere (256/512/1TB/2TB)?
Se usi SSD esterni: 256/512 GB. Se vuoi archiviare on-board e usare progetti video corposi: 1 TB (hai anche 16 GB di RAM e nano-texture opzionale).
Si può montare video su iPad Pro M5?
Sì: rough cut, trimming, correzioni base e export social sono agilissimi. Per progetti multi-camera e color avanzato resta meglio il Mac.
Consumi batteria iPad Pro M5?
In uso misto creativo arrivo a fine giornata. Se devo spingere su export e AI, la ricarica rapida a metà giornata mi rimette in pista.
Conclusione
iPad Pro M5 non è un “mostro di specifiche” fine a sé stesso: è uno strumento che toglie attriti. Se il tuo lavoro vive tra viaggio, strada e set, questo iPad ti permette di restare leggero senza abbassare la qualità. Non sostituisce il Mac per tutti, ma nella mia giornata è diventato il coltellino svizzero che mi fa chiudere un progetto quando l’idea è ancora calda.
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