Migliori gimbal per smartphone: guida ragionata per creator e viaggiatori
Negli ultimi anni mi sono ritrovato sempre più spesso a usare lo smartphone come vera e propria videocamera. Non solo per b-roll al volo, ma per vlog di viaggio, POV di street photography, B-roll da inserire dentro i video YouTube, clip verticali per Instagram e TikTok.
Il problema è sempre lo stesso: quando inizi a camminare, correre per prendere un treno in Giappone, attraversare un mercato nelle Filippine o riprendere in mezzo al traffico di Manila… anche se la stabilizzazione dello smartphone è molto buona ma in alcuni contesti non basta. L’immagine si muove, vibra, respira come se fosse sempre un passo indietro rispetto alla scena che hai in testa, le braccia diventano pesanti dopo un pò che fai vlog o fai video.
Ed è lì che entra in gioco il gimbal.
Non è solo “lo stabilizzatore che rende fluido il video”, ma uno strumento che ti permette di pensare alla storia e non a quanto stai tremando mentre cammini. Ti dà una base “pulita” su cui poi puoi costruire il resto: il colore, il montaggio, il suono.
In questa guida ti porto nel mio modo di scegliere un gimbal per smartphone oggi, con i modelli che prenderei davvero in considerazione nel 2025 se dovessi rifarmi il setup da zero.
Chi sono e perché ti parlo di gimbal
Mi chiamo Walter Stolfi, sono un fotografo di viaggio/street e content creator [ scopri di più su di me ]. Da anni racconto il mondo con la fotocamera in mano – e spesso anche con un telefono sempre in tasca. Uso lo smartphone come:
seconda camera durante i viaggi (B-roll veloci, POV, backstage)
macchina principale per contenuti verticali (Reel, Shorts, TikTok)
strumento “invisibile” quando non voglio attirare l’attenzione con una mirrorless in faccia.
Ho provato diversi modi per stabilizzare: grip improvvisati, mini treppiedi, supporti strani. Alla fine però, se vuoi fare un salto di qualità vero, il gimbal resta la soluzione più onesta: stabilizzazione meccanica su tre assi, tracking intelligente, funzioni pensate proprio per chi crea contenuti ogni giorno.
Perché oggi ha ancora senso comprare un gimbal per smartphone
Magari ti stai chiedendo: “Ma il mio smartphone ha già la stabilizzazione, ha la modalità ‘super steady’, a che mi serve un gimbal?”.
Ha senso comprarne uno se:
fai vlog e cammini tanto mentre parli alla camera
registri spesso B-roll in movimento (salire in metro, attraversare un ponte, camminare tra le bancarelle, girare attorno a un soggetto)
vuoi fare timelapse, hyperlapse, motionlapse seri, non solo “giochini” da app
registri contenuti per brand, lavori per altri o vuoi iniziare a farlo
vuoi che i tuoi video sembrino girati con intenzione, non solo “ripresi al volo”.
La stabilizzazione digitale del telefono fa miracoli, ma ha dei limiti: ritagli d’immagine, artefatti strani, “gelatina” sui bordi quando il movimento diventa più aggressivo. Il gimbal lavora prima di tutto il resto: stabilizza fisicamente l’inquadratura e lascia alla stabilizzazione interna il compito di rifinire, non di salvare il disastro.
Risultato: video più puliti, più “cinema” e molto più gradevoli da guardare dall’inizio alla fine.
Come funziona uno stabilizzatore a 3 assi
Quasi tutti i gimbal seri per smartphone sono a 3 assi. Significa che correggono i movimenti su:
Pitch – su e giù (quando alzi/abbassi il telefono)
Yaw – destra/sinistra (quando “giri la testa”)
Roll – rotazione (quando il telefono si inclina come una barca).
Dentro il gimbal ci sono motori e giroscopi che leggono i tuoi movimenti e li compensano in tempo reale, mantenendo il telefono stabile anche mentre cammini, corri o giri attorno a una persona.
I modelli più avanzati usano algoritmi dedicati per rendere il movimento ancora più morbido e prevedibile, soprattutto quando attivi funzioni come il tracking del soggetto o la panoramica continua. In pratica: tu ti muovi come ti muoveresti normalmente, il gimbal “ammortizza” e rende tutto più fluido.
Corso di Fotografia Base
Se stai pensando a un gimbal è perché vuoi che i tuoi video smettano di sembrare amatoriali. Ma la vera differenza non la fa l’accessorio, la fa il modo in cui guardi la scena.
Nel mio Corso di Fotografia Base ti porto proprio lì: a capire come usare luce, composizione e movimento per raccontare qualcosa, che tu stia filmando con una mirrorless o con il telefono montato sul gimbal.
Cosa guardare prima di comprare un gimbal per smartphone
Prima di entrare nei modelli, ti lascio la checklist che uso io quando valuto se un gimbal ha senso oppure no.
1. Compatibilità e peso supportato
Non tutti i gimbal reggono gli stessi telefoni. Se usi smartphone grandi (tipo iPhone 17 Pro Max, Galaxy Ultra, pieghevoli) o aggiungi lenti magnetiche, filtri e microfoni, ti serve un gimbal con payload più alto e motori più robusti. Alcuni modelli “pro” arrivano a gestire smartphone fino a 500 g con accessori montati.
2. Autonomia e possibilità di ricaricare il telefono
Qui ci sono due domande:
quante ore regge il gimbal?
può funzionare anche da powerbank per il telefono?
I migliori modelli di ultima generazione arrivano a circa 10 ore reali di utilizzo e molti permettono di ricaricare lo smartphone tramite USB-C mentre filmi. Se fai giornate intere in viaggio e vuoi vloggare dall’aeroporto alla notte, questa cosa fa davvero la differenza.
3. App e tracking intelligente
Ormai il gimbal non è solo hardware: è metà software.
tracking del volto e del corpo
tracciamento multipersona
integrazione con Apple DockKit su iPhone (quindi tracking direttamente con app native e di terze parti, senza app proprietaria)
possibilità di usarlo in videochiamate, live, meeting.
Più l’ecosistema è solido, meno tempo perdi a combattere con impostazioni, pairing e cose che ti fanno passare la voglia di filmare.
4. Accessori integrati: luce, audio, asta, treppiede
Qui secondo me si fa il salto da “giocattolo” a “strumento completo”:
luce LED integrata regolabile
modulo audio per collegare microfoni wireless dedicati
asta telescopica integrata
treppiede incorporato per appoggiarlo e lasciare che lavori da solo.
Se fai molte riprese in solitaria (tipico del creator), avere tutto dentro un unico oggetto ti cambia proprio la giornata.
5. Ingombri e velocità d’uso
Ultimo ma fondamentale: quanto è grande da chiuso? Sta nello zaino insieme alla fotocamera principale? Lo tiri fuori, lo apri e in pochi secondi stai già registrando?
Se ogni volta devi fare una cerimonia infinita solo per agganciare il telefono, finirai per lasciarlo in hotel. E un gimbal che resta in albergo non serve a niente.
I migliori gimbal per smartphone
Qui sotto trovi i modelli che, oggi, considero davvero interessanti per chi crea contenuti con lo smartphone: viaggiatori, vlogger, creator, anche chi fa già foto/video con mirrorless ma vuole una soluzione seria per il telefono. Non è una lista infinita. Sono quelli che hanno davvero senso.
DJI Osmo Mobile 8
Se dovessi consigliare un solo gimbal a chi vuole fare sul serio con lo smartphone, oggi partirei da qui.
Il DJI Osmo Mobile 8 è l’evoluzione naturale della serie DJI: stabilizzazione a 3 assi di settima generazione, autonomia fino a circa 10 ore e la possibilità di ricaricare il telefono direttamente dal gimbal nelle riprese lunghe.
La vera differenza rispetto alle generazioni precedenti è il modulo multifunzione integrato:
– luce regolabile,
– ricevitore per microfoni DJI (Mic 2, Mic 3, Mic Mini),
– tracking intelligente ancora più evoluto.
In più c’è la rotazione panoramica a 360° senza interruzioni, che ti permette di fare quei movimenti circolari attorno a una persona o a una scena che, montati nel modo giusto, danno subito un feeling cinematografico.
Se usi iPhone, il supporto a Apple DockKit significa che il gimbal può seguire persone e animali direttamente con la fotocamera nativa o app di terze parti (tipo Blackmagic Camera, FaceTime e tante altre), senza dover passare sempre da DJI Mimo.
A chi lo consiglio
A chi crea contenuti ogni giorno, gira vlog di viaggio, fa live, call, contenuti per brand e vuole un unico oggetto che faccia da gimbal, luce, supporto per microfono e powerbank. È il “setup serio” nel mondo smartphone.
DJI Osmo Mobile 7P
Il DJI Osmo Mobile 7P è la generazione precedente rispetto all’8, ma non è affatto un prodotto superato.
Condivide la stessa base: stabilizzazione a 3 assi di settima generazione, ActiveTrack 7.0, autonomia intorno alle 10 ore, asta e treppiede integrati.
Il punto forte è il modulo multifunzionale:
tracking avanzato
luce integrata
ricezione audio tramite ecosistema DJI OsmoAudio, pensato per lavorare con il Mic Mini e gli altri microfoni del brand.
Non ha la panoramica 360° continua dell’Osmo Mobile 8, ma per la maggior parte dei video da creator (vlog, reel, travel, riprese frontali o a mezzo busto) non è una mancanza che ti cambia la vita.
A chi lo consiglio
A chi vuole un gimbal di livello alto, completo, con modulo luce+audio, ma non ha bisogno dell’ultima novità assoluta. È perfetto se usi molto iPhone, fai video in casa, in studio, in viaggio e vuoi un gimbal che “faccia tutto” senza andare al top di prezzo dell’8.
DJI Osmo Mobile 7
Il DJI Osmo Mobile 7 è il fratello più “pulito” e accessibile della serie.
Stessa filosofia: stabilizzazione a 3 assi con motori di settima generazione, ActiveTrack 7.0, batteria dichiarata fino a circa 10 ore e possibilità di ricaricare anche il telefono tramite USB-C.
Dove risparmi?
Nell’assenza del modulo multifunzionale con luce e ricevitore microfonico, e nelle funzioni più spinte che ritrovi sul 7P e sull’8. Rimane comunque compatto, pieghevole, con attacco magnetico rapido e tutte le modalità creative tipiche di DJI Mimo (timelapse, motionlapse, auto-story, ecc.).
A chi lo consiglio
A chi vuole un gimbal serio, affidabile, con software maturo, ma ha un budget più stretto o semplicemente non ha bisogno di luce integrata e di tutte le funzioni “pro”. Perfetto come primo gimbal per viaggi e vlog.
Insta360 Flow 2 Pro
Se la tua vita è fatta di contenuti verticali, live, call, TikTok, reel e video girati con iPhone, l’Insta360 Flow 2 Pro è una di quelle cose da considerare davvero.
È un gimbal a 3 assi con:
tracking Deep Track 4.0 con riconoscimento multipersona
integrazione completa con Apple DockKit: segue il soggetto usando direttamente l’app Fotocamera e oltre 200 app iOS compatibili
panoramica 360° continua e movimenti molto ampi su tilt e roll, pensati per shot creativi e inquadrature dinamiche.
Autonomia anche qui intorno alle 10 ore, con selfie stick integrato e treppiede che lo rendono un vero “operatore automatico” da appoggiare in un angolo e lasciare che lavori mentre tu fai altro.
Molto interessante il lavoro che Insta360 fa lato software: editing assistito, modalità automatiche, tracking dello zoom, funzioni pensate per chi pubblica più volte al giorno.
A chi lo consiglio
A chi usa iPhone come camera principale, pubblica tanto sui social e vuole un gimbal che “capisca” quel tipo di workflow: live, call, short verticali, creator kit pronto all’uso.
Hohem iSteady M7
Il Hohem iSteady M7 è il gimbal per telefoni “grossi” e creator esigenti, meno conosciuto rispetto ai DJI, ma se ti piacciono setup un po’ più spinti (telefono grande, lente, microfono, magari piccola luce esterna) è una macchina interessante.
Punti chiave:
supporta smartphone fino a 500 g di peso, quindi anche telefoni enormi con accessori montati sopra
ha un AI tracker magnetico aggiornato a 2 MP che permette il tracking anche con app di terze parti e con la camera nativa del telefono
integra un telecomando touchscreen staccabile con schermo a colori da 1,4", che mostra l’anteprima in tempo reale e ti permette di controllare il gimbal fino a 10 metri di distanza
batteria fino a circa 12 ore con possibilità di reverse charging verso lo smartphone
È più grosso di altri modelli, non è il classico gimbal “minimal” da infilare nella tasca della giacca, ma in cambio ti dà un controllo molto più “da set”: rotazioni complete, grande escursione sul tilt, tanta libertà creativa.
A chi lo consiglio
A chi prende sul serio il mobile filmmaking: creator avanzati, chi usa smartphone giganti, chi vuole girare cose più tecniche (ad esempio video commerciali leggeri) senza portarsi dietro un gimbal da mirrorless.
Zhiyun Smooth 5 / 5S
Lo Zhiyun Smooth 5 (e la versione aggiornata 5S con luce integrata) è un po’ il “classico solido” del mondo gimbal per smartphone. Il classico robusto per chi ama i controlli fisici.
È un gimbal a 3 assi con:
motori potenti e corsa ampia su tutti gli assi
batteria da 2600 mAh per un’autonomia che può arrivare – in condizioni ideali – anche a oltre 10–12 ore
pannello di controllo fisico completo, con rotelline per controllare zoom e talvolta il fuoco, tasti dedicati, modalità pensate per chi vuole il massimo controllo senza toccare lo schermo.
Alcune versioni includono una luce LED integrata sul gimbal stesso, con buona potenza e possibilità di regolare la temperatura colore, utile soprattutto per vlog indoor e riprese al tramonto.
A chi lo consiglio
A chi viene già dal mondo video e apprezza avere tanti comandi fisici sotto le dita, e a chi vuole un gimbal “da lavoro” magari da tenere in studio o per progetti specifici, più che da infilare ogni giorno nello zaino da viaggio.
DJI Osmo Mobile SE
Chiudiamo la parte “prodotti” con il DJI Osmo Mobile SE, che rimane ancora oggi uno degli stabilizzatori con il miglior rapporto qualità/prezzo. Il best-buy per chi vuole spendere il giusto
È meno spinto della serie 7/8, ma offre:
stabilizzazione a 3 assi molto buona
design pieghevole e leggero
clip magnetica rapida
integrazione con l’app DJI Mimo (timelapse, hyperlapse, modalità story, tracking, gesti).
Se vuoi semplicemente fare un salto di qualità rispetto a tenere il telefono in mano, senza entrare nel mondo dei moduli avanzati, delle luci integrate e del tracking via DockKit, questo è ancora oggi un punto di ingresso molto sensato.
A chi lo consiglio
A chi ha un budget limitato, è all’inizio, ma non vuole buttarsi su gimbal senza un ecosistema software serio alle spalle.
FAQ Domande frequenti sui gimbal per smartphone
Qual è il miglior gimbal per smartphone?
Dipende da cosa ci devi fare: Migliore in assoluto: DJI Osmo Mobile 8, Miglior qualità/prezzo: DJI Osmo Mobile 7 / 7P, Setup più spinto con telefoni pesanti: Hohem iSteady M7.
A cosa serve un gimbal?
Serve a stabilizzare fisicamente lo smartphone mentre ti muovi, così ottieni video fluidi anche camminando o girando attorno al soggetto. In più ti aiuta con tracking automatico, timelapse, hyperlapse e movimenti “da cinema” senza dover essere un operatore professionista.
Quanto costa un gimbal per smartphone?
Indicativamente: Base / entry level: 50–80 €, Fascia media (creator): 100–150 €, Modelli avanzati / pro: 180–250 € e oltre. La differenza la fanno stabilizzazione, app, funzioni smart, luce/audio integrati e qualità costruttiva.
Ha senso comprare un gimbal se il mio telefono ha già una buona stabilizzazione?
Sì, se fai vlog, viaggi, B-roll in movimento o contenuti per lavoro. La stabilizzazione del telefono “aggiusta”, il gimbal invece stabilizza alla base: i movimenti diventano più morbidi, prevedibili e “cinema”, soprattutto nei clip più lunghi.
Posso usare un gimbal anche per scattare foto?
Sì, è utile per: lunghe esposizioni con il telefono, foto notturne più stabili, panoramiche precise. Non è il suo uso principale, ma in alcune situazioni funziona come un treppiede motorizzato.
I gimbal funzionano con cover spesse e lenti aggiuntive?
Dipende dal modello. Con cover sottili nessun problema, Con cover spesse, lenti, filtri o microfoni ti serve un gimbal con motori più potenti e payload maggiore (es. Hohem iSteady M7 o modelli “pro”). In dubbio? Controlla sempre peso e larghezza massima supportata.
Meglio un gimbal “super smart” (DockKit, luce, audio) o uno semplice che costa meno?
Se usi lo smartphone per lavoro, live, contenuti quotidiani e vuoi un setup pulito, ti conviene un modello “smart”. Se invece vuoi solo video più stabili in viaggio e non ti servono tutte le funzioni extra, va benissimo anche un modello più semplice e economico.
Un gimbal può sostituire una action cam?
No. Il gimbal + smartphone è per riprese più curate, cinematiche, controllate. La action cam è per sport, acqua, urti, casco, bici, moto.
Conclusioni: scegli il gimbal in base alle storie che vuoi raccontare
Il rischio, quando si parla di attrezzatura, è sempre lo stesso: perdere più tempo a confrontare schede tecniche che a uscire a girare.
La verità è che non ti serve “il gimbal perfetto”. Ti serve quello che:
entra nel tuo zaino senza farti odiare
si accende in pochi secondi quando succede qualcosa di interessante
ti permette di pensare a quello che vuoi raccontare, non a quanti assi di stabilizzazione hai attivato.
Se fai soprattutto viaggi e vlog, un DJI Osmo Mobile 7/7P/8 o un Insta360 Flow 2 Pro ti danno già tutto quello che ti serve per anni. Se vuoi qualcosa di più spinto per setup pesanti, Hohem iSteady M7 è una bella arma. Se vuoi solo fare un salto di qualità spendendo il giusto, Osmo Mobile SE resta un grande entry-level.
Il resto lo fa il modo in cui ti muovi tu: la scelta delle inquadrature, il ritmo dei tuoi passi, il coraggio di filmare le cose che ti emozionano davvero.
Il gimbal serve a una cosa sola: toglierti di mezzo il problema della stabilità, così puoi concentrarti sulle storie. Il resto – stile, sguardo, presenza davanti alla camera – quello non te lo dà nessun algoritmo. Quello è tutto tuo.
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